dimanche 9 septembre 2007

ALLEANZA NAZIONALE FA ANTI MAFIA da salotto con i MAFIOSI… !!!!!!!!!!!!!



"Essere figli di mafiosi conta moltissimo per entrare a far parte della mafia, una sorta di diritto ereditario nella successione al comando del mandamento.
Racconta Pino Marchese: “con l’arresto di mio fratello Nino, mio zio, che era mafioso importante, mi ha voluto tenere sempre più vicino a sé. Io mantenevo i contatti con mio fratello che stava in carcere. Così cominciai a frequentare l’ambiente mafioso ed è a quel punto che mio zio, Filippo Marchese, mi si è messo vicino per farmi da guida in quel mondo”.
C’è chi invece proviene da famiglie estranee all’organizzazione criminale, prive di qualsiasi parentela con esponenti mafiosi, però famiglie indifferenti alla legalità, con figli cresciuti senza valori, senza punti di riferimento positivi. L’adesione al clan mafioso, in età adulta, assume persino un valore ideologico, salvo poi scoprire che la realtà è ben diversa."
Fonte : L’apporto dei collaboranti: i perché di Riccardo Castagneri

On FINI,BELLISSIMO ILVOSTRO SPOT
PUBBLICITARIO…

MA !

IL VOSTRO PARTITO,FA ANTI MAFIA da salotto con i MAFIOSI… !!!!!!!!!!!!!


Se l’UDC ha “perso” il deputato On Lo GIUDICE nell’operazione ALTA MAFIA 2004,

legata alla cosca mafiosa DI CARO.AN rilancia,candidando alle ultime elezioni del consiglio comunale della città di Palermo,un commercialista,Gigi Bruccoleri,conosciuto in Sicilia per essere intimo amico della famosa famiglia mafiosa DI CARO.



Ma chi è Calogero Di Caro? Capo della mafia in provincia di Agrigento fino al suo arresto, avvenuto due anni fa nell’operazione “Alta mafia”, Lillo Di Caro è uno dei boss storici di Cosa Nostra della Sicilia occidentale, Di Caro avrebbe contribuito alla prigionia nell’agrigentino di Giuseppe Di Matteo 12 anni, il figlio del pentito Santino.Brusca consegno’ a Di Caro il ragazzino mentre Costanza avrebbe procurato la casa quando lo sventurato fu nascosto a Favara e sciolto nell’acido .


Il libero professionista di ALLEANZA NAZIONALE dichiara,il 13 marzo 2007 spudoratamente nel suo programma politico:

“Per cultura, formazione familiare e professionale ci sentiamo portatori di un politica nuova, anti mafiosa, ispirata ai valori dell’onestà, della legalità, della giustizia e della difesa dei più deboli. ”

Lo stesso candidato di ALLEANZA NAZIONALE,nipote di umili lavoratori agrigentini ;
è moralista nei i suoi intenti politici,ma il mese d’aprile seguente viene pubblicato sulla stampa belga, a braccietto un ennesima volta a Bruxelles,con i figli Diego e Silvia del boss DI CARO (41 bis -AQUILA) a i quali la DIA di Agrigento, su delega nazionale, ha sequestrato beni per un valore di 2 milioni e 400 mila euro. Sul giornale mondano l'EVENEMENT di Bruxelles, i tre amici si dichiarano spudoratamente nobili gattopardi…..!!!!

La domanda inquietante è ?

ALLEANZA NAZIONALE,che governa in parte Palermo,pratica la stessa politica ANTI MAFIA del suo candidato ?


FRANCESCO LUPETTO

Proletario SICILIANO
NO AI “BARONI” DELLA MAFIA !!!!!!!!
Sconfiggiamo la mafia!!!Se vogliamo veramente sconfiggere la mafia, non dobbiamo certamente conviverci, ma colpirla continuamente nei suoi punti deboli.










2 commentaires:

DIMATTEO-SAETTA a dit…

http://www.agrigentonotizie.it/notizie/archivio/4889.html

FINI,
COMPLIMENTI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

DIMATTEO-SAETTA a dit…

Mercoledì, Luglio 18th, 2007...9:26 am
Professionisti e mafia, su internet il libro che indaga le collusioni


rapporti dei liberi professionisti con la mafia, quell’intreccio diabolico che ormai va sotto il nome di “zona grigia”. Insomma le collusioni, penalmente rilevanti o meno, sono l’oggetto di indagine del libro “La zona grigia, professionisti al servizio della mafia” scritto dal giornalista siciliano Nino Amadore, 39 anni, messinese trapiantato a Palermo ormai sua città d’adozione dove lavora nella redazione del Sole 24Ore Sud. Il libro, pubblicato solo su Internet e disponibile sul sito www.lulu.com (se si vuole ordinare la copia cartacea) e sul sito www.expatsebooks.com (se invece si vuole acquistare l’e-book), indaga i contorni della zona grigia, racconta le collusioni manifeste scoperte dai magistrati con alcune delle indagini più importanti degli ultimi anni. Tutto è letto in chiave siciliana anche se non mancano accenni alle vicende calabresi, come quella che ha portato in carcere il giudice di Vibo Valentia Patrizia Pasquin con il coinvolgimento di alcuni avvocati per gli affari con la cosca dei Mancuso.

Il tentativo è quello di cogliere i contorni delle collusioni, di capire quali e quanti professionisti sono stati censurati dai rispettivi Ordini professionali per conclamati rapporti con Cosa nostra. E si scopre che i medici, nel solco di una tradizione che porta al capomafia corleonese Michele Navarra, hanno più di tutti fornito i quadri dirigenti a Cosa nostra: basti pensare al boss Giuseppe Guttadauro, medico divenuto capo del mandamento mafioso di Brancaccio, quello dei fratelli Graviano mandanti dell’omicidio di don Pino Puglisi. Ma non mancano poi le storie di avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti. Insomma quel mondo che ha dato e spesso dà sostegno alle varie mafie nel nostro Paese. Quel mondo che, attraverso il supporto tecnico, assicura ai boss spesso ignoranti solide vie per riciclare il denaro proveniente da estorsioni, traffico di droga e altre attività criminali. Temi ancora di recente sollevati nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario e ribaditi più volte dal capo della Direzione nazionale antimafia Pietro Grasso. Ma i numeri, per capire la qualità delle collusioni, non ci sono. Non li ha la Direzione nazionale antimafia , non li ha la commissione parlamentare Antimafia. “Il mio – spiega l’autore – è un tentativo: quello di disegnare i confini di questa zona grigia, di quantificare il fenomeno, di individuare le responsabilità”. Responsabilità che, in tema di lotta alla mafia, ci sono e sono evidenti: sono quelle degli Ordini professionali i quali finora, a differenza di quanto fatto dagli imprenditori, si sono interrogati poco sulla necessità di prendere una posizione netta contro il crimine organizzato. “Gli Ordini – continua Amadore – hanno un ruolo importante nella nostra società. Ecco perché io credo che una condanna chiara senza equivoci della mafia, che abbia magari un riscontro nei codici deontologici , potrebbe avere un effetto rivoluzionario. E impedire, per esempio, che un commercialista sospettato di aver riciclato il denaro di una cosa possa dire: mica posso chiedere la fedina penale ai miei clienti”.


http://lazonagrigia.wordpress.com/2007/07/18/professionisti-e-mafia-su-internet-il-libro-che-indaga-le-collusioni/